N. 73

LA MONETA DI CESARE ATTRIBUITO A GASPARE LANDI

GASPARE LANDI att. a
(Piacenza 1756 - 1830)

LA MONETA DI CESARE
Olio su tela, cm. 98 x 136
Non firmato
Attribuzione a Camuccini sul cartiglio della cornice

PROVENIENZA
Illustre collezione privata romana

Questa bellissima opera narra il celebre episodio del Vangelo nel quale Gesù elude l’arresto rispondendo alla domanda insidiosa rivoltagli dai Farisei su chi fosse il legale proprietario della moneta,
con la frase: 'Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio'. L'impostazione della scena vede al centro la moneta d'argento con l'effige dell'imperatore Tiberio, il delicato profilo di
Gesù dai biondi capelli inanellati recante panneggi dal forte risalto cromatico, seguito dagli apostoli, e la figura centrale tra i farisei in atteggiamento inquisitorio raffigurati in una sostanziale
monocromia giocata su diversi toni che si alleggeriscono nella fuga prospettica centrale. La tela reca lo stilema pittorico erede del Neoclassicismo, un linguaggio grandioso e raffinato che aveva visto
il barone Vincenzo Camuccini primo valente artista in Roma. Di quest’ultimo, il dipinto reca la reminiscenza aulica del linguaggio neoclassico e nel contempo presenta uno stile pittorico meno formale e
più aggraziato, sia nei profili che nei gesti delle figure, ravvisabile nelle opere dipinte dall’altro caposcuola italiano presente a Roma agli inizi dell’Ottocento, il piacentino Gaspare Landi.
Per il primo, sono adducibili confronti soprattutto per lo sfondo architettonico, in Ptolomeo II Philadelpho del 1811-13 e ne La magnanimità delle donne romane del 1824. Per il secondo, confronti molto vicini
che esemplificano i temi landiani del bello ideale sono Il matrimonio di Sara del 1791, le due opere di soggetto omerico L’incontro di Ettore con Andromaca ed Ettore rimprovera Paride del 1794 e Gesù Cristo disputa con i dottori nel Tempio del 1812-17.
Nell'impostazione ravvicinata della scena è ravvisabile la vicinanza di Landi al sistema mengsiano, fondato sulla ricerca dell'eccellenza nell'esempio dei maestri del Cinquecento, oltrechè nella posa dei capi,
nella resa delle dita e delle chiome così come dei panneggi delle figure, si ritrova il linguaggio pittorico al Landi riferibile, e al quale è possibile attribuire questa raffinata ed interessante opera

CORNICE
Cornice a guantiera in legno dorato con bordi a baccelli e palmette, degli del XIX secolo
€ 8.000 / 12.000
Stima
€ 7.000
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